ARCO 29/30/31 maggio 2015 – finale nazionale U14

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Anche quest’anno, per la quarta volta consecutiva, le finali del Campionato Italiano Giovanile di Arrampicata Sportiva si sono svolte nella splendida cornice della cittadina trentina di Arco.

Le tre giornate di gara, 29 30 e 31 maggio, prevedevano le specialità dell’arrampicata, velocità, difficoltà e boulder, da disputarsi nel maestoso Climbing Stadium posto ai piedi della maestosa parete su cui svetta la torre del castello di Arco.
230 gli atleti iscritti in rappresentanza di 70 società suddivisi nelle categorie U10, U12 e U14 maschili e femminili: circa 40 atleti per categoria. I Climbers Triuggio schieravano 6 atleti: Emanuele Folcini e Simone Parravicini nell’U10 M, Cecilia Flain e Matilde Monticelli nell’U12 F, Davide “Scooby” Colombo e Fabio Monticelli nell’U14 M.
Si comincia il venerdì con le gare di Velocità: dopo due prove di qualifica gli atleti con i migliori 8 tempi entreranno in finale.
Simone entra in finale col 2° tempo di qualifica mentre il compagno Emanuele ottiene il 12° tempo. Nel quarto di finale, nella semifinale e nella finale, Simone non sbaglia nulla e stampando una serie quasi fotocopiata di salite va a conquistarsi il titolo di Campione Italiano in velocità.
Arriva il turno di Cecilia e Matilde, un poco sfavorite in questa specialità perché più piccole di altre avversarie.
Solo Matilde riesce ad entrare in finale mentre Cecilia chiuderà al 10° posto, ma perde subito nel quarto di finale e terminerà la sua gara di velocità al 5° posto assoluto.
Chiude la prima giornata di gare la categoria U14M con Scooby e Fabio pronti a far valere la loro rapidità di movimento.
Scooby riesce ad entrare in finale mentre Fabio commette errori in entrambe le prove di qualifica perdendo così un’occasione a lui propizia: terminerà al 10° posto.
Scooby supera il quarto agevolmente, vince la sua semifinale ma nello spareggio decisivo per la medaglia d’oro commette un lieve errore nel finale che lo vede chiudere al 2° posto.
Due medaglie, un’oro e un argento, nella prima giornata di gare è gia un risultato invidiabile e insperabile che genera un’aria di soddisfazione in tutto il team triuggese.
Sabato è la giornata dedicata alla Difficoltà, la specialità “principe” dell’arrampicata sportiva, e per l’occasione giungono ad Arco altri supporter della società: per tutti, 2 vie di qualifica tracciate per ciascuna categoria, con i migliori 6 atleti in finale.
Buone le prestazioni di Emanuele, Cecilia e Fabio (rispettivamente 12°, 11° e 25°) ma non consentono loro l’accesso alle finali, cosa che invece riescono a fare gli altri tre.
Comincia così un pomeriggio sconsigliato a chi ha problemi cardiaci perché i 3 Climbers metteranno a dura prova le coronarie.
Comincia a sbalordire la platea del Climbing Stadium, Simone: dopo aver raggiunto il top nelle due vie di qualifica, anche in quella di finale che va agevolmente a chiudere senza commettere alcun errore dimostrando a tutti la sua superiorità: campione italiano U10 anche in Difficoltà.
Arriva il turno di Matilde che da vita ad una finale molto controversa da un punto di vista del regolamento e assai contestabile per la decisione presa dai giudici a seguito di un ricorso: succede che solo tre atlete su sei giungono nella parte alta della via, nessuna arriva al top.
Matilde ed un’avversaria fiorentina afferrano un piccola presa eseguono il movimento successivo ma entrambe non riescono a trattenere la nuova presa. Una terza avversaria bresciana, invece, appena va a toccare quella piccola presa capisce di non essere in grado di utilizzarla per il movimento successivo, tiene la precedente e quindi tenta un lancio alla presa più avanti, senza per altro riuscire a toccarla.
A questo punto si ipotizzava un secondo posto di Matilde dietro l’atleta toscana in quanto nelle due precedenti vie di qualifica quest’ultima era meglio classificata.
Succede però che il responsabile del Roc Palace Brescia avvia un ricorso perché sosteneva che la “piccola presa” che la sua atleta non sapeva tenere era considerata dal tracciatore un appiglio per i piedi. I giudici dopo un lungo consulto, davano accettavano il ricorso e la nuova classifica stabiliva al 1° posto l’atleta toscana, al 2° la bresciana e al 3° Matilde che, come tutti noi dello staff e quelli presenti nel parterre di gara, rimaneva esterrefatta, incredula e alquanto risaputa per ciò che è avvenuto. Da parte nostra abbiamo la certezza che le abbiano rubato una medaglia d’argento e rimane comunque sempre il dubbio di come facesse il team manager bresciano a sapere che quella fosse una presa da piede……..
Anche se a malincuore dobbiamo sempre tener presente che si parla di una medaglia di bronzo e chissà quante delle 70 società presenti avrebbero desiderato vederla al collo di un proprio atleta; ma non c’è tempo per rimurginare perché si attende la prova dell’ultimo triuggese in gara oggi.
E’ ormai sceso il sole dietro la parete rocciosa alle spalle dell’imponente struttura di Arco che occorre accendere i fari per illuminare la parete su cui salirà, ultimo dei 6 finalisti perché miglior qualificato nelle due prove precedenti, il nostro Davide che tutti ormai conoscono per Scooby.
E’ rimasto in isolamento e non sa fin dove siano riusciti a salire i suoi avversari.
Parte deciso e sicuro sostenuto da un pubblico numeroso e da tutti i supporter presenti in questa giornata memorabile; con scioltezza, senza commettere alcun errore e dopo già una quarantina di movimenti e relativi moschettonaggi, arriva alla grande presa posta a circa 12 metri raggiunta prima di lui da un solo avversario: l’afferra anche lui, l’accoppia e traziona prendendo la successiva, passa la corda nel rinvio e cerca di raggiungere la prossima presa che però non trattiene e cade: un’altra strepitosa vittoria che decreta un altro atleta del team triuggese Campione Italiano U14 in Difficoltà.
I festeggiamenti continueranno seduti al tavolo di una pizzeria mentre tutti noi non siamo ancora del tutto consapevoli di ciò che i nostri atleti hanno compiuto agli occhi di “un’Italia del verticale”. Non si può però tirar troppo tardi perché rimane un’ultima giornata di gare nella quale ci si confronterà nel boulder.
6 i blocchi di gara da superare in 1.30 h, ovviamente diversi per ciascuna categoria, con 6 atleti che accedono alla finale.
La giornata comincia subito male per Simone perché la fretta gli gioca un brutto scherzo e gli fa perdere un’altra possibile medaglia: su uno dei blocchi di gara, appena partito stacca il secondo piede e subito lo riappoggia così il giudice gli assegna una doppia partenza che, con le tracciature troppo semplici dei blocchi, lo penalizza al 9° posto rimanendo così fuori dalla finale.
Il compagno Emanuele riesce a chiuderli tutti ma, utilizzando più tentativi, termina la sua prova al 15° posto.
Sembra proprio una giornata storta perché anche Cecilia e Matilde non riescono ad andare in finale: la prima termina la sua prova al 17° posto e l’altra al 13°.
Per fortuna ci penserà ancora Scooby a riportare i Climbers sul tetto d’Italia. Mentre il compagno Fabio termina al 15°posto, Davide si qualifica come primo e si prepara ad una finale che da un punto di vista psicologico ricalca un po’ quella del giorno precedente: affronterà i 3 difficili blocchi previsti sempre come ultimo atleta; ma la sua capacità di saper controllare al meglio la tensione in una gara così importante gli permetterà di esprimere le sue innegabili qualità tecniche.
Infatti, blocco dopo blocco, mette tutti dietro di se riuscendo, solo lui, a chiudere anche il blocco più difficile ricevendo elogi anche dai tracciatori. Grande gioia e grande soddisfazione per un ragazzo che in pochi mesi, a seguito di una grave frattura all’avambraccio riporta sui campi da sci, è riuscito a tornare a livelli veramente competitivi fino ad essere l’U14 più forte d’Italia.
Ed infine, sia per lui che per Simone, arriva anche la medaglia d’oro nella classifica di Combinata; nella classifica a squadre invece, la nostra società conquista la coppa del 2° posto superata solo dalla Sektion Merano che, pur non avendo vinto ori, schierava il doppio dei nostri atleti.
Che dire di questa impresa memorabile realizzata da atleti di una piccola società proveniente da un piccolo paese della Brianza, evidenziata tra l’altro anche dalla Gazzetta dello Sport di lunedì 1 giugno?
Teniamola stretta tra i nostri ricordi più belli perché, come abbiamo sempre detto negli anni scorsi quando un nostro atleta vinceva un titolo italiano, non si sa quando potremo di nuovo raccogliere una soddisfazione così grande.
Grazie ad Emanuele, Simone, Cecilia, Matilde, Fabio e Scooby.

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